Tutte le tecnologie riguardanti l’identità digitale e quindi tutte le nuove metodologie con le quali la nostra vita viene semplificata, ma con cui qualcun altro può di fatto profilarci.
Quando si andava in vacanza, ai tempi, negli zaini nelle valigie c’erano 1000 mila mappe, cartine e libretti su cosa si può fare all’interno della luogo che si stava visitando. Spostarsi era complicato. Ora, invece, sblocchi tuo smartphone e apri Google Maps.
Questa applicazione, grazie ai continui aggiornamenti, è diventata una personale guida turistica per quando si viaggia o per quando si deve semplicemente spostarsi all’interno di grandi città. Nelle funzioni base di Google Maps si ha la possibilità di avere una cartina anche off line, quindi si deve per forza usare i propri dati o essere connessi alla rete Wi-Fi. Continue reading Google Maps, muoversi non è mai stato così facile→
Mercoledì 9 maggio ho partecipato ad uno dei “Mercoledì di Nexa” , un evento settimanale che permette ad esperti o semplici appassionati di assistere ad una lezione data su argomenti riguardanti il mondo della rete.
In particolare, questo mercoledì, è intervenuta Maria Grazia Turri nota filosofa ed economista, docente presso l’Università degli Studi di Torino e collaboratrice del Dipartimento di Informatica dell’Università della Calabria per le tematiche legate alla Blockchain.
La Prof.ssa Turri ha spiegato in maniera concisa alcuni concetti legati alla “catena a blocchi” sia dal punto di vista tecnico(come funziona e qual è la tecnologia che utilizza) sia dal punto di vista economico/finanziario (collegandosi ad una delle applicazioni più famose della blockchain: le criptovalute).
Che cos’è la Blockchain?
brevemente potremmo dire che:
“Blockchain è una tecnologia che permette la creazione e gestione di un grande database distribuito per la gestione di transazioni condivisibili tra più nodi di una rete.
Si tratta, per la precisione, di un database strutturato in blocchi (block), anche chiamati nodi, che sono fra loro collegati e congiunti (chain). In questo modo ogni transazione avviata sulla rete dovrà esser validata dalla rete stessa.”
Al giorno d’oggi, è sempre più comune usare come metodo di autenticazione alcune tecnologie biometriche per accedere alla propria identità online, a dati o servizi .
Gli smartphone e i pc di fascia medio-alta, da un paio di anni, integrano tra i vari sensori quelli dell’impronta digitale, di riconoscimento dell’iride e facciale.
Questi non sono utilizzati solamente per proteggere da mani e occhi altrui il nostro smartphone o computer personale, bensì, sono molto utilizzati anche in ambito bancario (per autenticazione dei pagamenti), nel settore automotive(le auto che si aprono o si avviano senza bisogno di chiavi, ma grazie all’impronta del conducente non sono una novità), in ambito domestico e molti altri.
Come già accennato nell’articolo precedente, oggi cercherò di descrivere in maniera breve e concisa il concetto di identità digitale con alcune delle tecnologie ad essa connesse.
SPID
Sicuramente i neo-maggiorenni avranno sentito parlare dello “spid” utilizzato per ricevere ilbonus cultura 18app, senza il quale non vi si poteva accedergli.
Ma cos’è questo SPID e come funziona?
Lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) non è altro che un sistema di autenticazione per la nostra Identità Digitale.
Viene usato per accedere soprattutto a servizi amministrativi pubblici (di oltre 4000 amministrazioni) e, negli ultimi tempi, anche a servizi privati che aderiscono al servizio.