Da un computer in ogni casa ad un computer ciascuno

Qualche giorno fa, frugando nel ripostiglio di casa, ho trovato in un vecchio scatolone pieno di polvere, i componenti ormai obsoleti del mio primo Personal Computer ( un Olidata dei primi anni duemila).

Olidata PC, anni 2000 – scatto personale

Mi ricordo ancora adesso della storia legata a quel pc: tra gli anni 2000-2006 infatti, in Basilicata, era in atto una vera e propria rivoluzione digitale con finanziamenti europei che avevano come obiettivo unico:

“una maggiore diffusione dell’informatica e un più facile accesso alle opportunità offerte dai servizi di telecomunicazione.”

Uno dei progetti finanziati fu:   “Un computer in ogni casa”

che offriva un’agevolazione per tutti coloro che avevano intenzione di acquistare un computer e di un programma per la connessione a Internet.

È proprio grazie a questo progetto che, all’età di sette anni, ho potuto toccare con mano il mio primo computer e

collegarmi a Internet per la prima volta.

Mi ricordo che una volta acceso, io e mio padre iniziammo a cliccare icone a caso, aprendo di seguito varie schermate senza nemmeno sapere cosa fossero o dove portassero.

Windows Xp
Windows Xp – fonte Wikipedia

I primi giorni non riuscivo a staccarmi da quella macchina con lo schermo a tubo catodico, sperimentando i vari software come Campo minato e Paint.

Soprattutto utilizzavo Windows Messanger e mi divertivo con
Windows Messenger – fonte Wikipedia

i pochi amici che allora avevano anch’essi un computer ed una connessione ad Internet, a scambiare messaggi o emoji tramite la chat e ad inviare quei fastidiosissimi “trilli” quando uno di noi non rispondeva.

 

(se vuoi riascoltare il suono che ha perseguitato la tua infanzia, che ti rimbombava nella testa a tal punto da fartelo sognare, che per paura di risentirlo, rispondevi il più presto possibile, clicca qui)

 

 

 

La società è cambiata e continua a cambiare. Siamo passati da progetti del tipo “un computer in ogni casa” che, come ho spiegato prima, attraverso finanziamenti permetteva ad famiglia di avere un computer, ad avere  un computer ciascuno.

Passiamo gran parte delle nostre giornate connessi in rete. Viviamo nell’era digitale, dove ognuno adesso ha una propria identità online (digital id) e, molto spesso, non sappiamo nemmeno noi come gestirla. Questo comporta che bisogna dare molta più importanza sia alla privacy sia all’anonimato, che rispetto a vent’anni fa, ricoprono un ruolo importante e decisivo.